Remigio Butera

Nato nel 1903, Remigio Butera fu uno stimato insegnante negli Istituti d’arte e nelle Accademie di Belle Arti tra Palermo e Venezia. Ottenne una grande considerazione anche nel panorama artistico e la stima di colleghi, fra tutti Virgilio Guidi e poi Bruno Saetti, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Alberto Viani ed Emilio Notte, che lo volle fortemente all’Accademia di Napoli. Partecipò inoltre a svariate edizioni della Biennale d’Arte di Venezia e ad alcune Quadriennali di Roma.
Conosciuto per i suoi dipinti di paesaggio,
l’artista siciliano è riconoscibile per le sue ampie pennellate, per i colori
vivaci e corposi che ricreano movimento e atmosfere riconducibili alle zone del
sud Italia, dove il sole e la luce sono protagonisti. In tutte le sue vedute
assolate, comprese quelle in cui sono rappresentati paesaggi della campagna
veneta come le rive del fiume Brenta, nella composizione delle masse sintetica,
si può scorgere spesso all’orizzonte una velatura d’azzurro, un ricordo lontano
di sprazzi di mare e porzioni di blu. Nelle nature morte ricorrono i frutti
estivi come angurie e meloni, spesso accostati agli strumenti di uso
quotidiano, il tutto reso sempre con la brillantezza del colore e l’intensità
della luce. Nei ritratti i lineamenti dei volti e le espressioni provengono
chiaramente da un sud non troppo lontano, a cui il pittore è legato nei ricordi
e ispirato nelle raffigurazioni Il critico Silvio Branzi più volte ha insistito
nel dire che Butera voleva essere “siciliano e veneziano insieme”.
dell'arte.